Un mercato lungo e complicato. Trattative tante. Colloqui, accordi, colpi in extremis. Di tutto e di più, ma alla fine la Vibonese con otto volti nuovi e con sette calciatori in uscita ha cambiato pelle e adesso si attendono solo i risultati. A condurre le operazioni di mercato è stato il direttore sportivo Marcello Battaglia, che a lavoro terminato ha fatto il punto della situazione, spiegando come ci si è mossi durante questo “lungo” e intenso mese di gennaio che ci ha appena lasciato.
«Non è stato semplice – esordisce il ds rossoblù – anche perché la posizione di classifica non ha certo aiutato. Sapevamo però quali sarebbero stati gli ostacoli più ardui da superare e avevamo comunque prospettato una tabella di marcia da seguire. Sapevamo pure quali erano i profili che ci interessavano, ci abbiamo lavorato e alla fine ci siamo arrivati. E devo solo ringraziare la società per la fiducia e per la disponibilità».
Quindi il ds rossoblù spiega il perché di alcuni ingaggi: «Piroska lo seguivamo da tempo e sapevamo che aveva voglia di tentare un’avventura in Italia. E’ stato con noi per qualche giorno e devo dire che siamo stati bravi a non far trapelare nulla. Siamo convinti che saprà darci una grossa mano di aiuto. Magari gli occorrerà un po’ di tempo per ambientarsi, ma è un calciatore di valore».
Su Sowe, invece, Marcello Battaglia spiega che «proprio ieri un grande direttore ed uomo di sport qual è Salvatore Di Somma mi diceva che quello di Sowe è per lui il miglior acquisto che abbiamo fatto. Ed io non posso che fidarmi delle sue parole».
Magari ci si aspettava l’arrivo di un bomber di grido, di qualcuno che abbia il gol nel dna. C’erano i nomi di Longo e di Allegretti in ballo. «Intanto dico che a gennaio non ho visto grandi movimenti di bomber, se si esclude il passaggio di Pozzebon al Catania. Ci sono stati proposti dei nomi, ma non li abbiamo ritenuti all’altezza perché erano di basso profilo. Per quanto riguarda Longo ed Allegretti, con entrambi avevamo trovato l’accordo, ma le rispettive società non li hanno lasciati andare via. D’altra parte il mercato di gennaio è difficile anche perché devi confrontarti sia con il calciatore, sia con il club di appartenenza».
Moi e Viola sono stati gli ultimi colpi: «Entrambi avevano diverse richieste. Siamo riusciti ad inserirci ed a convincerli delle nostre buone intenzioni. Ci daranno una grossa mano di aiuto».
Il malumore della tifoseria si è trasformato in entusiasmo non appena si è visto che la società faceva sul serio: «Caffo e Beccaria hanno mantenuto le promesse. La società vuole fortissimamente la salvezza. Avevo chiesto pazienza perché sapevamo che le problematiche erano enormi. Ma riteniamo di aver fatto un buon lavoro. Adesso, però, è chiaro che la parola passa al campo».
Vibonese, Battaglia "adesso parli il campo"
di Redazione
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