ROCCELLA JONICA - Torna la febbre a Roccella per la squadra ritrovata. E’ quella dei tifosi, in senso positivo, che hanno applaudito ad un undici vigoroso nella lotta nel fango all’atipico derby con i cugini del Marina, ad un gioco che non è insipido quale quello con la Bagnarese. Ma torna, in senso negativo, con i primi clamori atmosferici, anche la defezione di alcuni, per l’innalzamento della temperatura corporea e qui ironia della sorte tocca proprio all’appena ritrovato Leotta, che in settimana era atteso ad allenarsi in mezzo al campo, dopo aver frullato per mesi per linee perimetrali in sedute speciali e riabilitative e da lunedì alle prese con una fastidiosissima bronchite. Calabrese, sempre vigile, e circostanziato sulla sua lenta ripresa, deve ancora scontare la squalifica per le cattiverie di Sant’Eufemia d’Aspromonte, dove per la cronaca, prettamente sportiva, è reo solo di esser stato uno dei migliori in campo, il resto va spiegato da quel direttore di gara quale mostro gli sia parso innanzi. Domenico Libri e Spanò sono contratti ma non è tutto nero in casa amaranto: rientra Tirotta… forse. Quando lo annunci, spesso lo provi qualche secondo prima e ti accorgi che non è ancora il momento. Stasera la Palmese. Attenzione, dalla dipartita del campionato d’Eccellenza è quella di quest’anno la migliore formazione neroverde delle ultime stagioni. Per intendere meglio è una delle quattro formazioni, secondo fonti “Casa Roccella” accreditata di vittoria finale in questa nuova annualità, le quattro sono: Melitese, Bagnarese, Palmese e… l’altra non la ricordano al Viale degli Ulivi, insomma sono tutti scaramantici i vari Mazzone, Licandro e Giannitti. Domenica sera sarà quello tirrenico un importante responso che darà rilevanti spunti. Sarà necessario provare il carattere dell’undici di mister Mazzone provato e probato lo scorso anno un po’ ovunque. La squadra da abbattere più che battere, è già quest’anno ci si è trovati sulla graticola a Serra San Bruno. Un consiglio per i nervoverdi è facile da fare, ed è quello di non far giocare Ciccio Zerbi e compagni perché sono d’altra categoria. L’Eufemiese che, comunque, non ha grosse ambizioni, ci è cascata e ci ha rimesso le penne. Infine abbiamo provato a chiedere chi è il più temuto tra i tirrenici, e quale fosse la vera caratura di questi, ma da tutti abbiamo riscontrato dubbi essendo la compagine in fase evolutiva e oggetto negli ultimi giorni di nuovi innesti di sicuro interesse, piuttosto c’è concordia riguardo un grande rispetto per il complesso.

Pino Gagliano.