Ha riacceso l’entusiasmo nei tifosi del Davoli macinando record su record, nel campionato di promozione girone A e B quando ha allenato la squadra del catanzarese, sfiorando anche la promozione
Umberto Scorrano, 45enne di Soverato, è l’enfant prodige degli allenatori. Un trascorso da calciatore in categorie importanti, ha difeso, i colori del Locri, Catanzaro, Cosenza, Vigor Lamezia e Rosarno nella serie D
Ritiratosi dal calcio giocato, ha ritrovato verve ed entusiasmo nella nuova veste di allenatore. Oggi è attualmente fermo.
Impegnato ora con il settore giovanile, continua a seguire chiaramente quello che accade tra i dilettanti, e non nasconde la voglia di tornare ad allenare, ma solo con progetti seri ed importanti.
Mister Scorrano la prima cosa che ti chiedo: stai seguendo il nostro calcio oppure ti sei dedicato al relax più totale la domenica?
“ Con il mio amico e collega Ciccio Esposito abbiamo creato dal nulla una nostra scuola calcio Davoli Academy e ci dedichiamo interamente ai nostri ragazzi, e quindi siamo sempre presi da impegni. E' chiaro come per un ex giocatore e addetto ai lavori e fondamentale seguire in generale tutto il calcio. Perciò, la mia domenica è divisa tra i ragazzi ed il campo di calcio ”.
Come è stata l'esperienza con una società come il Davoli, dove c’era veramente poco?
“ Devo dire che la soddisfazione è stata tanta. A Davoli siamo partiti da zero nel vero senso della parola. Sono entrato in una società dove non c’era praticamente niente, siamo partiti dal nulla, siamo partiti veramente dal fondo. Penso che tutti insieme abbiamo costruito nel corso degli anni qualcosa di importante cercando di dare credibilità ad un ambiente piccolo che non era abituato a quel campionato. Successivamente abbiamo investito molto sui giovani facendo diventare il Davoli la squadra più giovane del campionato. Abbiamo avuto la classifica a nostro favore quando per un periodo di tempo siamo stati anche primi , questo due anni fa se non ricordo male. Poi, nel corso di un campionato come sempre succede, sono subentrati degli infortuni e sono nate le prima difficoltà. Poi è chiaro che per i motivi che ho detto sopra, non eravamo pronti al salto di categoria anche se bastava veramente poco. Ci mancavano almeno due innesti di qualità, e sono sicuro che avremmo dato lustro ad un piccolo centro che avrebbe meritato alla grande il salto di categoria”
A proposito, tra tecnico e calciatore quali sono le differenze sostanziali? Dove hai trovato le maggiori difficoltà?
“Quando ho deciso di appendere le scarpette al chiodo, ed iniziare ad allenare, non è stato facile, perché mi sentivo sempre un giocatore. A Davoli onestamente il periodo è stato molto positivo, ho trovato un ambiente che mi ha aiutato come allenatore dove sicuramente sono cresciuto molto ed ho imparato tantissimo. Nei successivi anni ho svestito definitivamente i panni di giocatore. Nelle difficoltà si cresce sempre, ed è quello che ho fatto io. E’ stato bellissimo crescere con una squadra, dove per due anni consecutivi abbiamo chiuso con il migliore attacco della categoria: prima del girone B e poi nel girone A. Se posso permettermi ricordo con piacere un mio giocatore, che è stata la mia scoperta: Papaleo, lo porterei con me ovunque.”
Scusa mister ma parli dell’attuale giocatore del Locri?: “ Si, certo proprio di lui …“
La tua giovane età è stata un problema per guadagnare il rispetto di calciatori più grandi di te?
“Assolutamente no. Anche perché avendo una certa personalità non ho avuto mai timore di nessuno genere. Le mie idee vanno rispettate, non ci sono mezzi termini o margini di trattativa ”.
Che città è Davoli dal punto di vista calcistico? “Essendo un piccolo centro non è stata mai abituata ad avere una squadra importante, il calcio non è stato mai al centro del paese, se non con la solita squadra di prima categoria, nulla di più, appunto per questo credo che si è costruito tanto, e per questo devo fare un grandissimo plauso alla società, che ha costruito qualcosa di incredibile ed io insieme con loro.”
Ci sono dei rumors sul tuo conto: molte squadre adesso ti tengono d’occhio. Rimarrai fermo o cederai alle sirene di qualche grande se dovesse arrivare una chiamata? “Sono stato contattato da diverse società di Eccellenza Calabrese ma ho detto sempre no, per svariati motivi. Se dovesse arrivare la chiamata e ci sono i presupposti per costruire un progetto importante, sono disposto ad andare e sacrificarmi mettendomi in discussione, altrimenti preferisco stare fermo e non perdere tempo.”
Quale squadra ti piacerebbe allenare? “ E chiaro che essendo la tua domanda mirata non posso che dire Locri, parte della mia carriera l’ho passata proprio da Locri rifiutando all’epoca anche società più blasonate e di categoria superiore. Sono stati sette anni indimenticabili pieni di ricordi, con la squadra, con la citta, e tifosi che ogni giocatore vorrebbe avere nella propria carriera. Ci tengo a precisare che ho risposto in quanto la tua domanda è ben specifica e diretta, quindi ho detto quello che penso per amor di maglia e rievocazioni, che ancora sono ben fotografati nella mia mente. Voglio altresì precisare, che riconosco nell’attuale tecnico Carella, mio carissimo amico, l’ottimo lavoro che sta portando avanti in una piazza difficilissima come Locri, ed in un campionato ad oggi sorprendente. Allenare a Locri sarebbe il mio sogno più bello”.
Quale squadra secondo te è la favorita del girone B di promozione alla vittoria finale? “ Sicuramente il Locri, ma credo che non sono solo io a pensarlo. Sullo stesso piano credo anche la Deliese ed il Siderno. Ma fammi spendere una parola in più, anche la bellissima realtà del Caulonia di mister Scidà. Ho avuto il piacere di vederlo giocare e mi ha impressionato moltissimo. Gioca un grandissimo calcio, con un gioco corale di squadra. Un gruppo compatto. Complimenti veramente ”.
Mister Scorrano il Calcio in tre parole: “ Passione, sacrificio e disciplina “
In bocca al Lupo Mister e grazie per la disponibilità. “ Grazie a te. Crepi.”