Le parole del tecnico amaranto dalla sala stampa del S.Agata: “Buongiorno, la conferenza è basata soprattutto sul mio viaggio in Australia. Faccio una premessa,ricordando come a luglio la situazione fosse molto complicata. Ho chiesto la disponibilità di soggetti istituzionali qui a Reggio Calabria, non ci sono mai stati i presupposti per creare qualcosa. Grazie ai miei contatti invece si è aperto un canale legato ad altri imprenditori, a febbraio c’è stata un accelerata relativo a questo gruppo di imprenditori calabresi trapiantati in Australia. Sono arrivato a Sydney venerdi, già da lunedi si è iniziato a parlare di fatti concreti. La loro prima richiesta è stata quella di avere bilanci e statuto della società, i bilanci della società sono stati valutati da professionisti. Nei giorni successivi c’è stato un ulteriore incontro, l’interesse è concreto. Faccio una precisazione, il terreno di Catona è di proprietà della Reggina Calcio e fa parte del pacchetto. Il gruppo australiano ha fatto un’offerta che ho ritenuto corretta riguardo il 51% delle azioni, c’è già un accordo definito sulla cessione della maggioranza. Questo permette di non avere altri problemi per quanto riguarda la stagione calcistica in corso”.
Il massimo dirigente amaranto legge una comunicazione arrivata dagli imprenditori interessati: “L’investimento sarà di 10 milioni di euro nei primi anni. Ci auguriamo tu possa trovare un management all’altezza per riportare la Reggina almeno in serie B”.
Il massimo dirigente amaranto prosegue affrontando la questione economica:”Bisogna fare chiarezza riguardo i debiti di questa società. Quello con l’Agenzia delle Entrate è rateizzato per i prossimi 15 anni, si tratta di 500 mila euro all’anno. Avrei anche potuto chiudere la baracca, invece ho preferito assumermi le responsabilità e andare avanti. C’è già un business plan riguardo la prossima stagione sportiva, l’intenzione è quella di avere un organico di buon livello. Nei prossimi tre anni c’è l’intenzione di investire 10 milioni di euro da parte dei soggetti interessati, ci sono sicuramente le possibilità per costruire qualcosa di importante. Mi sono operato per cercare di dare forza a questa società, le difficoltà ci sono ma anche le risorse”.
“Vertenza?il 6 maggio ci sarà un confronto presso il Tribunale riguardo la richiesta dell’Unicredit. L’istituto bancario avanza un credito da questa società, già un milione è stato versato in questi mesi. I tempi dellla cessione? Non sono cose che si possono fare in 5 minuti, anche ieri abbiamo lavorato per provare ad accelerare i tempi. Anche loro sanno delle necessità urgenti, proveremo in tutti i modi a fare il più in fretta possibile. Ho le mie convinzioni, secondo me la Reggina l’anno prossimo giocherà ancora in Lega Pro. Già domani la situazione potrebbe essere diversa, mi riferisco al ricorso sulla penalizzazione. Il momento è particolare, mi sto battendo in tutti i modi per evitare questo scempio. Abbiamo commesso tanti errori, le regole ci sono ma ognuno prova a trovare la strada più corta. Credo la Lega debba provare a prevenire certe situazioni, altrimenti ne viene meno la credibilità del sistema. Da responsabile delle riforme, ho detto che in fase di iscrizione bisogna evitare casi di poca chiarezza, credo qui ci sia più trasparenza rispetto ad altri club. C’è un problema di liquidità ma la lealtà non è mai mancata, in altri luoghi non credo sia cosi”.
Considerazioni di Foti sulla situazione del calcio in generale: “Penso allo striscione dei tifosi ‘Cercasi società’ e lo paragono a quanto successo a Foggia e Milano in questi anni. Una stagione della Reggina costa 3 milioni di euro, se tra stadio e fondi della Lega si arriva a 600 mila euro è facile capire che c’è un disavanzo importante che non si può colmare. Bisogna guarda avanti e puntare sugli investimenti, stadio di proprietà su tutti, prendendo esempio da quanto successo in Germania negli ultimi anni. Una società piccola come la Reggina deve puntare ad avere un futuro ricco di soddisfazioni”.
Passaggio chiave di Foti, pronto a una prossima uscita:”Lo stadio rappresenta qualcosa di importante per lo sviluppo anche della città, penso portare una serie di benefici. Per come l’ho ideato, sarebbe una struttura al centro di un villaggio fruibile tutti i giorni. L’accordo con gli imprenditori è stato quantificato e trovato, trattandosi di diversi soggetti serve un pò di tempo per definire la questione. Loro vorranno presentare un progetto triennale, basato sul ritorno in serie B. La mia posizione? Io non sarò più presente in società, la gestione sarà affidata ad alcuni manager. L’organigramma sarà composto da un direttore generale, direttore sportivo e amministratore. Io rimarrò nel cda e metterò a disposizione la mia esperienza. Cifre per il 51%? Due milioni e mezzo di euro. Gli interlocutori interessati, sempre presenti alle riunioni, sono sei. Si è parlato del possibile inserimento di un settimo soggetto “.
Il massimo dirigente amaranto prosegue ricordando gli ultimi passaggi: “Un anno fa mi sono confrontato con un fondo immobiliare, sulla questione dello stadio. Ho sempre esternato il mio desiderio di costruire un impianto, gli interlocutori hanno valutato tutto e fatto un prospetto. All’epoca c’erano i commissari prefettizi, a loro ho fatto presente dell’interesse. Si era arrivati a una fase avanzata del confronto, il progetto era basato sulla riqualificazione del Granillo, senza nessun costo per le casse comunali. “.
da strill.it