La festa dei calabresi che con lo zaino pieno di talenti hanno oltrepassato i confini della loro terra d'origine e poi sono ritornati per contribuire alla sua rinascita. Dei calabresi che si sono distinti nelle loro attività e che hanno portato alto il nome della Calabria. Ma anche la festa di quei tanti conterranei che ancora sono impossibilitati a tornare e guardano con nostalgia ad una “patria” che vive ancora nel buio dei suoi tanti problemi. E' stata la 32° edizione di “Natale sul posto di lavoro”, organizzata dall’Associazione Internazionale “Calabresi nel Mondo,” nata a Soverato trentadue anni fa, proprio con il fine di formare e poi mantenere una coscienza morale e civile volta alla salvaguardare dell'identità storica e culturale calabra, tenendo vivo e presente il legame tra le comunità sparse nel mondo e la terra d'origine, che quest'anno ha coinvolto anche il mondo dello sport, con particolare riguardo a quello del calcio. E difatti, ad ospitare ieri pomeriggio la manifestazione natalizia non poteva che essere la sala convegni del Comitato Regionale Calabria della Lega Nazionale Dilettanti - Federazione Italiana Giuoco Calcio, messa a disposizione del presidente Saverio Mirarchi.
L'evento ha previsto dapprima un momento di riflessione spirituale con la Santa Messa celebrata dall'Arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, Monsignor Vincenzo Bertolone, e allietata dalla corale “Ecce Homo” di Mesoraca, alla presenza delle autorità locali, del presidente dell'associazione promotrice, Gennaro Amoruso, e del fratello Emanuele, del presidente CR Calabria Mirarchi, unitamente al consiglio direttivo, al coordinatore del Settore Giovanile e Scolastico Calabria della F.I.G.C., Piero Lo Guzzo, ai delegati provinciali, a volontari e dipendenti federali, e soprattutto alla presenza di tanti bambini che si affacciano al mondo del calcio accompagnati da allenatori e dirigenti.
Mons. Bertolone, nella sua omelia, ha esortato i partecipanti a interrogarsi sul loro rapporto con Gesù Cristo: “Celebrare il Natale non può essere solo una festa esterna, vorrei che fosse una festa interna. Ognuno di noi deve trovare nel proprio intimo un po' di silenzio per dialogare con noi stessi e poi con Colui che non vediamo per dare contenuti diversi alla nostra vita”.
E contenuto diverso, alto, alla loro vita e a quella degli altri sembrano l'abbiano dato tutti quei professionisti che, al termine della celebrazione eucaristica, hanno ricevuto il “Premio Calabria Mondo”. Un riconoscimento destinato ai calabresi che si sono particolarmente distinti con la loro azione nei diversi campi professionali.
Presentati dal giornalista Pietro Melia, sono stati premiati: la Corale “Ecce Homo”, per mani del presidente della Camera di Commercio di Catanzaro, Paolo Abramo; Lino Polimeni, autore e conduttore televisivo, per mani del presidente Confindustria Catanzaro, Daniele Rossi; Nicola Cantafora, avvocato penalista, è stato premiato da Mons. Bertolone; Daniele Maselli, medico primario alla guida dell'Unità di Cardiochirurgia del S. Anna Hospital di Catanzaro, dal collega e consigliere regionale, Enzo Ciconte; Francesco Brancatella, giornalista e documentarista Rai, ha ricevuto il premio dal collega Melia; il padrone di casa Saverio Mirarchi, promessa del calcio catanzarese, da anni dirigente federale, è stato premiato da Antonio Sgromo, delegato provinciale Coni e assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Catanzaro. Premiato anche Francesco Cavallaro, segretario generale della CISAL, assente.
Lo spirito della manifestazione e degli interventi è stato proprio quello di valorizzare le competenze e le potenzialità delle terra calabra e di tutti coloro che in essa vivono, per porre fine alle storiche migrazioni tuttora esistenti, e ancora e soprattutto rimediare alla “fuga” dei giovani laureati che con le loro partenze tolgono linfa vitale alla loro regione. Soluzioni per favorire il rientro di elevate professionalità, speranze per un futuro migliore, certezze sulle qualità dei calabresi, trasportate dall'esempio dei premiati, hanno così animato il “Natale sul posto di lavoro” 2013, con un'attenzione particolare a quei tanti giovani e bambini, piccoli calciatori e uomini del domani, per la cui crescita non solo sportiva ma anche umana la F.I.G.C. Calabria opera. “Il nostro pensiero va ai giovani per i quali noi esistiamo. Lavoriamo per loro, li accogliamo e li conduciamo lungo il cammino dell'attività sportiva. Tutti ci sentiamo responsabili. E la F.I.G.C. merita riconoscimento per quello che fa”, ha detto il presidente Mirarchi al ritiro del premio.