Riceviamo e pubblichiamo
Pensavamo di averle viste tutte e di averne viste tante, ma è proprio vero che in questo mondo non si finisce mai di imparare e di restare sorpresi.
E quindi viene da chiedersi: ma davvero vale la pena credere in certe cose? E ancora: chi dovrebbe vigilare sulla regolarità dei campionati le vede le immagini oppure fa finta di nulla?
Invitiamo tutti quanti a rendersi conto di cosa è accaduto domenica pomeriggio a Sarno in occasione della partita fra il Torrecuso e il Rende. In particolare, fra le tante cose che avremmo potuto evidenziare, ci soffermiamo sue due cose.
La prima: dove mai si è visto un calciatore che, appena fatto gol, invece di esultare praticamente chiede scusa, quasi a dire: «Ho sbagliato, non volevo segnare». Siamo all’anti calcio vero e proprio.
La seconda riguarda la necessità, il bisogno, l’esigenza di “rimediare” all’errore precedente, ossia al fatto di aver segnato. E così ecco che all’improvviso la squadra di casa si inventa il gioco delle belle statuine, consentendo a uno come Ginobili, che non passa per essere un calciatore di grande velocità e dal dribbling facile, di prendere la palla e di girarla comodamente in rete, da dentro l’area piccola, senza che qualcuno si prenda la briga di contrastarlo a dovere. Anzi, quasi si assiste ad una gara a chi lo fa passare e tirare…
Le immagini parlano da sole. Ecco come funzionano la cose sui campi di calcio della Serie D. Ecco come domenica scorsa è stata garantita la regolarità su tutti in campi. Ecco come sono maturate certe vittorie.