Parla il pentito Bonaventura: "ecco come aggiustavamo le partite". Il Crotone trema?
Parla il pentito Bonaventura: "ecco come aggiustavamo le partite". Il Crotone trema?

A parlare è il boss Bonaventura, pentito a soli 36 anni d'età, il quale, di fronte alle domande del pm di Bari Giuseppe Dentamaro, racconta del rapporto tra calcio e 'ndragheta in Calabria durante un interrogatorio del 22 novembre scorso. Bonaventura non si limita solo a raccontare i legami che alcuni calciatori avevano con la società del Crotone, ma anche come le giovani promesse locali vengono "inviate" al Nord per farle crescere come patrimonio da gestire. Racconta della magnifica scalata del Crotone, che dalla Terza Categoria in poco tempo scalò tutte le categorie del calcio regionale calabrese e grazie ad un filotto di promozioni continue arrivò fino alle porte della Serie A. Racconta delle partite comprate, come quelle di Benevento o contro l'ormai tristemente nota gara contro il Locri del 1997. Parla di numerose società regionali legate alle cosche di 'ndrangheta. Racconta dell'intento di gestire la società del Crotone sotto il profilo delle scommesse illegali.

Questa è solo una parte delle confessioni del pentito Bonaventura. Ora spetterà alla magistratura constatare se quanto detto corrisponde a verità o meno. Fatto sta che a distanza di anni si ritorna a parlare di quanto accaduto nel passato.

L'inchiesta viene raccontata da Fabio Tonacci attraverso le pagine de "la Repubblica.it".

Per leggere l'intero articolo basta cliccare qui:

http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2013/01/11/news/calabria_il_pallone_nelle_mani_delle_cosche_giocatori_arbitri_e_dirigenti_tutta_roba_nostra-50317996/