La carica dei 101. No, non è il famoso cartone animato, ma sono le volte che Luigi Iervasi ha alzato le braccia al cielo per far esplodere la sua gioia dopo aver gonfiato la rete. E pensare che ancora ha 28 anni il ragazzo di Locri, che in tutta la Calabria e anche oltre conoscono come Gigi-gol. Eh si perchè l’ex Crotone ed il gol non si sono mai separati. Dalle giovanili fino alla Nuova Gioiese , la doppia cifra è stata sempre presente nelle sue statistiche di fine stagione. 10 alla Vibonese e 13 alla Paolana in D, 16 a Pellaro e Capo Vaticano in Eccellenza, le 10 all’Adrano ancora in D sono solo alcuni dei numeri di una carriera già importante, ma che ancora ha molto da scrivere. Con la doppietta di ieri al Catona supera quella soglia senza il quale ogni bomber non può essere ritenuto tale. “Sono contento di aver raggiunto la tripla cifra. Voglio dedicare questo traguardo soprattutto a mio padre che è scomparso 6 anni fa e che sò lui ci teneva molto. Mi seguiva dappertutto ed era sempre il primo a sostenermi in questa mia passione. Ma la dedica la voglio estendere anche a tutta la mia famiglia ed a le squadre in cui ho giocato, che mi hanno dato tanto ed hanno avuto un ruolo molto importante nella mia crescita sia come calciatore, ma prima di tutto come uomo”.
Inizia i primi calci come tutti, nella scuola calcio del suo paese. Dal Locri passa a 16 anni al Crotone, che lo tessera per le giovanili. Cresce sotto la guida di tecnici del calibro di Materazzi, Auteri e Cabrini ed arriva ad esordire in B con la maglia rossoblù poco più che 18enne, dove colleziona qualche presenza, senza però marcare il tabellino. Il primo gol, invece, arriva a Vibo in D, dove arriva in prestito dopo la bella stagione nella Beretti del Crotone: “Ho segnato il mio primo gol in prima squadra a 19 anni nella Vibonese, dopo che l’anno precedente avevo vinto il titolo di capocannoniere nella Beretti del Crotone con 19 reti. Arrivare a quota 100 a 28 anni ti dà una bella prospettiva, in vista di farne molti altri. I 101 fatti li considero tutti stupendi, ma se proprio devo scegliere, allora scelgo come più bello quello che ho fatto a Paola. Si giocava il derby Paolana-Castrovillari, in cui realizzai la rete tirando da centrocampo”.
L’anno che segnerà la sua vita calcistica è quando torna a Crotone dall’esperienza di Vibo. Il Presidente Vrenna gli fa firmare un triennale, a cui però rinuncerà qualche mese dopo per motivi personali, dando un grande dispiacere alla società e ricominciando da Pellaro in Eccellenza. “E’ stato un brutto periodo, stavo anche pensando di lasciare il calcio. Ero in prestito a Viterbo, per problemi personali son voluto tornare a casa”. Ricomincia così da Pellaro in Eccellenza per poi arrivare alla Paolana, secondo lui dove è stato meglio: “a Paola ho tra i ricordi più piacevoli, e mi son trovato bene sotto tutti gli aspetti. Sia con i tifosi, che mi hanno sempre trattato bene, sia con la società, sia con l’ambiente. Ma anche a Pellaro e Bovalino ho passato bei momenti e sono esperienze che ricorderò con molto piacere”. Proprio da Bovalino “Gigi-gol” riprenderà la sua ascesa dopo un periodo negativo tra Sambiase, Sersale e Roccella, come lui stesso ci racconta: “Dopo due anni in Sicilia torno in Calabria, mi acquista il Roccella, dove faccio la peggior stagione della mia carriera, per demeriti miei e non solo. Vengo a contatto con gente che predica bene e razzola male. Dopo di allora mi davano per finito, tranne Giovanni Ferrigno, a cui devo dire grazie perché è stato l’unico a credere in me, dandomi una possibilità di giocare nella Bovalinese. Fiducia che credo di aver ripagato”. L’anno scorso, nonostante il Presidente Ferrigno abbandoni la società lui rimane, ma l’ennesima prolifica stagione non basta ad evitare agli amaranto la retrocessione: “si sapeva che sarebbe stata una stagione difficile. La nuova dirigenza ha voluto puntare sui giovani, ma peccavamo di esperienza ed in una categoria come l’Eccellenza conta molto averne. Comunque molte gare le abbiamo giocate bene, anche grazie all’impronta di gioco che ci dava mister Frascà e se non era per le troppe espulsioni, qualcuna in più l’avremmo vinta.”
L’Eccellenza resta il campo da gioco dell’attaccante. In Estate ha due grandi possibilità: tornare al suo vecchio amore, cioè giocare per la Paolana oppure accettare l’ambizioso progetto del Presidente Rombolà alla Nuova Gioiese. “Mi ha gratificato l’interesse di queste squadre. Finalmente sono ritornato ad essere apprezzato. La scelta che dovevo fare è stata molto difficile. Devo ammettere che tornare a Paola era più che una tentazione. Ma dall’altra parte c’era la possibilità di poter puntare a traguardi prestigiosi, con giocatori importanti ed un allenatore come Dal Torrione che considero tra i migliori che mi abbiano allenato”. Il 13 agosto inizia ad allenarsi con i Viola, e le prime gare le inizia dalla panchina: “ero fuori condizione e giustamente il mister mi faceva giocare a partita in corsa. Io, nonostante tutto, in quei pochi minuti che mi concedeva sono riuscito a fare qualche gol. Con il passare delle partite ho trovato il posto da titolare e le mie prestazioni sono migliorate. Giocare 90’ invece di 20 mi ha permesso di poter avere più occasioni e si vede con le 4 reti nelle ultime 6 gare. Sono consapevole però che il posto non è assicurato e lavoro per conquistarlo ogni partita. L’arrivo di Frittita, che ci darà una grossa mano, e di qualsiasi altro sarà ben accolto da un gruppo che nonostante le grandi indivualità è molto umile e con in testa il solo obiettivo di vincere questo campionato”.