Tre punti che valgono doppio. Magari non proprio per la classifica, ma sicuramente per il morale. Quelli conquistati dall’Hinterreggio sul campo del Teramo hanno ridato importanza e consapevolezza a Franceschini e compagni apparsi in qualche frangente sfiduciati vista la piega che stava prendendo la classifica. Da questo punto di vista ( cioè quello delle motivazione e dell’autostima) va dato atto al buon lavoro che Antonio Venuto è riuscito a portare avanti durante la settimana che ha preceduto la trasferta abruzzese. Non ha lavorato solo sul campo, ma anche attraverso un lavoro di psicologia inculcando attraverso il dialogo ad ognuno di essi , che questa squadra intesa come organico non è inferiore a tante altre, e che serviva solo scrollarsi di dosso la paura che involontariamente coabita quando i risultati stentano ad arrivare. A Teramo finalmente si è notata una squadra sicura di se stessa scesa in campo per arrivare ad un unico obiettivo. La vittoria. Il doppio vantaggio finale da parte dei reggini non ha reso assolutamente giustizia ragazzi di Pellicanò i quali per le tante occasioni da gol create avrebbero meritato un punteggio più largo. I meriti agli avversari sono stati distribuiti in maniera equa ed assolutamente obiettiva anche da parte della stampa locale i quali hanno riconosciuto la netta superiorità dei reggini .Di grande onestà intellettuale è stata la dichiarazione nel post gara del tecnico dei Reggini Antonio Venuto il quale senza alcun giro di parole e senza fare alcuna ipocrisia ha dichiarato che” la vittoria ottenuta è stato il frutto del lavoro portato avanti fino a qualche settimana fa da Gaetano di Maria”. Dichiarazione queste che gli rendono onore, ma allo stesso tempo c’è da sottolineare che l’ex del Milazzo a questa squadra ha un maggiore equilibrio tattico dando maggiore copertura a centrocampo con gente di quantità, esterni di grande corsa, ma soprattutto rendendo la parte avanzata del campo più compatta con i due attaccanti. Insomma il 3.5.2 con il quale Venuto è diventato Allenatore Professionista discutendone a Coverciano, è un modulo facilmente proponibile per il futuro, considerato l’equilibrio tattico in campo ma, che soprattutto riesce ad esaltarne le doti dei singoli calciatori. A Teramo ha debuttato sin dall’inizio il giovane Briso piazzato dentro l’aerea di rigore avversari. Non ha segnato, ha fatto molto movimento creando spazi, ma la vera mossa della gara è stato l’ingresso in campo in apertura di ripresa di Khoris a posto dell’ex Eboli. Con lui in campo la zona d’attacca è diventata più pericolosa esaltando nella fatti specie Zampaglione autore di una doppietta. Probabilmente l’ex Chievo Verona non riuscirà a ripetere l’impresa di qualche anno fa quando realizzò 30 gol con la Valle Greganica in serie D, ma certamente adesso, che finalmente si è sbloccato potrà realizzare quelle reti utili non solo per la salvezza ma anche per un campionato tranquillo. Oggi la ripresa della preparazione. Finalmente Venuto potrà contare sull’apporto di Lavrendi e di Pensalfini.