REGGIO CALABRIA – L’Hinterreggio è nella storia. Reggio Calabria per la prima volta ha due squadre fra i professionisti ed il merito dei biancoazzurri è quello di averci creduto sin dall’inizio, trascinati dall’entusiasmo di un presidente, Franco Pellicanò che ha messo sul campo tutte le proprie ambizioni ma anche un progetto serio e solido. “Siamo andati in Lega Pro – esordisce il numero uno biancoazzurro, col fiatone dopo l’esultanza – e siamo un’altra realtà importante della città. Ancora non abbiamo fatto niente anzi inizia il difficile. La Lega Pro è un campionato ben diverso dalla serie D e dall’Eccellenza perché dovremo essere molto organizzati. La paura è stata tanta ma alla fine quando si gioisce è sempre bello. Abbiamo perso, il Cosenza ha pareggiato ma alla fine abbiamo festeggiato lo stesso. Il Sant’Antonio Abate che ci aveva sconfitto qualche settimana fa sembrava che ci avesse castigati ed, invece, oggi ci ha fatto questo bel regalo. Tuttavia non sono i risultati di oggi che ci hanno permesso di trionfare. E’ da un anno che inseguivamo questo risultato ed il merito nostro è stato quello di avere lottato fino alla fine”.
Cornice di pubblico degna delle grandi occasioni e Comunale colmo sino all’inverosimile. “Ringrazio tutto il pubblico che è accorso al Comunale, - sottolinea Pellicanò - che ci è stato vicino, ci ha incitato ed ha atteso pazientemente quello che accadeva dagli altri campi per poi esultare insieme a noi”. E si guarda già avanti.
“La Lega Pro – conclude il patron reggino - non è un nuovo punto di partenza ma è una delle tappe del nostro percorso”. Antonio Crucitti, con gesso e stampelle dopo la frattura patita contro l’Interpiana è rimasto accanto ai compagni. “E’ stata una sofferenza impressionante – ha raccontato il fantasista biancoazzurro - poichè dovevamo vincere questa partita ed, invece, l’abbiamo persa; poi se non fosse stato per il risultato di Cosenza non saremmo qui a festeggiare. E’ stato un successo meritato per quello che abbiamo fatto. Non ci aspettavamo una partita così ma il calcio è anche questo, l’importante, però, è avere conquistato il campionato. La forza dell’Hinterreggio? Il gruppo passando per la società, il mister sino all’ultimo dei giocatori e dei tesserati”. Il capitano dell’Hinterreggio, oggi espulso, è ancora incredulo. “Oggi – afferma con sincerità Franceschini - non ci ho capito niente. Abbiamo giocato male come non mai; abbiamo perso meritatamente; mi hanno espulso ed ero ormai negli spogliatoi quando ho saputo che dagli altri campi le cose ci sorridevano. Pensavo che avessimo gettato alle ortiche il campionato e, invece, abbiamo potuto festeggiare”.
Impeccabile è anche l’analisi del medico sociale, Paolo Crisalli che indica il cielo. “Siamo felici per noi e per la società, per tutti i sacrifici che abbiamo fatto nel corso della stagione. Siamo stati sempre seri ed umili come oggi dove abbiamo trovato davanti a noi una grande Nissa, mossa da grandi motivazioni. La tensione ci ha giocato un brutto scherzo ma la fortuna ci ha aiutato mentre altre volte ci aveva voltato le spalle. Oggi, qualcuno da lassù ci ha guardato”.