Vibonese, Jacopo Del Bello: "Impatto non facile, stagione molto positiva per me!"
Vibonese, Jacopo Del Bello: "Impatto non facile, stagione molto positiva per me!"

Per la nostra consueta rubrica dedicata ai giovani Under-20, oggi abbiamo intervistato Jacopo Del Bello portiere classe 2004 della Vibonese. Jacopo è stato uno dei protagonisti della cavalcata Vibonese. Con le sue prestazioni e le sue parate si è dimostrato uno dei portieri migliori del girone e di prospettiva certa. Nato il 25/09/2004 a Castel Ritaldi, Jacopo ha giocato per molti anni nelle giovanili della Roma vincendo anche una Coppa Italia primavera e un campionato under 17. Si è raccontato a noi:

"Jacopo questa stagione per te sta rappresentando un grande trampolino di lancio. Oltre 30 presenze e 14 clean sheet con la Vibonese, diversi premi MVP e grande interesse nei tuoi confronti. Quali sono le sensazioni e come valuti il tuo percorso fino a questo momento? Ho avuto sensazioni molto positive fin dal primo giorno e continuo a sentirle fino alla fine. Mi sono messo completamente a disposizione del mister e dei compagni, dando sempre il massimo. Fino ad ora, questa stagione è stata sicuramente molto positiva per me, specialmente perché è la mia prima esperienza con i professionisti."

"Arrivi dal settore giovanile della Roma dove hai collezionato grandi prestazioni. Per te anche una convocazione in Serie A contro il Bologna nella scorsa stagione dove in panchina era seduto Mourinho. Quali sono le differenze che noti tra la primavera e la Serie D e come hai vissuto il periodo di adattamento alla Vibonese? Uscendo dalla Roma dopo 4 anni trascorsi in un top club europeo, il primo impatto non è stato facile. Tuttavia, mi sono adattato subito grazie ai compagni, sia più grandi che della mia età, e ho sempre mantenuto la mia professionalità e dedizione nel fare ciò che amo. Le differenze che ho notato tra la Primavera e la Serie D riguardano principalmente i ritmi di gioco e la velocità con cui si muove la palla. In Primavera c'era maggiore qualità nel gioco, si guardava più alla prestazione che al risultato, anche se la Roma era abituata a vincere sempre. Qui, invece, c'è molta determinazione nel raggiungere il risultato, ma alla nostra squadra piace giocare la palla a terra e costruire dal basso, cosa che in questa categoria non è affatto scontata."

"Chi ti ha aiutato di più dall’inizio di questa stagione e quali sono le qualità che a tuo parere stai migliorando o che vorresti migliorare? La persona che più mi ha aiutato è stato Salvatore Periti, il mio allenatore dei portieri. Ha subito capito la mia dedizione al lavoro e la mia serietà, quindi, essendo anche lui così, ci siamo subito capiti ed è stato molto attento e disposto ad aiutarmi e farmi migliorare, sia dentro che fuori dal campo. Sicuramente non si smette mai di migliorare, soprattutto io che sono ancora molto giovane e devo fare ancora esperienza. Le letture di gioco e l'attacco palla, sono tutte cose che sto migliorando e che continuerò a migliorare col tempo."


"Perché hai scelto di fare il portiere, chi è il tuo idolo? In ottica futura qual è il tuo sogno più grande? Da bambino non mi piaceva correre, quindi mi misi in porta e subito scoprii di essere molto bravo. Da quel momento, non ho mai smesso di amare questo ruolo. È stato un momento indimenticabile quando ho capito che volevo fare questo nella mia vita e che potevo farcela. Il mio idolo è Sommer e mi ispiro a lui. Mi piace il suo stile, la sua serietà e la sua professionalità. È un esempio per tutti, secondo me."

 

(Fonte foto: Federico Porre)